Environmental initiatives in Serbia and their European perspective
Il movimento ambientalista in Serbia si è sviluppato rapidamente negli ultimi anni. Ciò è stato in gran parte la conseguenza dell'espansione di iniziative locali e di base che sono riuscite a mobilitare un numero significativo di cittadini nelle proteste di strada e attraverso altre forme di azioni collettive organizzate per far valere le loro rivendicazioni intorno ai problemi ambientali che si trovavano ad affrontare. Il successo di queste iniziative civiche è stato significativo nella misura in cui, in casi come quelli analizzati dalle ricercatrici, sono riuscite a esercitare una pressione sufficiente sui decisori a livello nazionale e a far sì che rispondessero alle loro richieste. Tuttavia, nonostante alcuni recenti successi, i movimenti ambientalisti in Serbia, e in particolare le iniziative dal basso, devono affrontare diverse sfide in una prospettiva a lungo termine, soprattutto per quanto riguarda la loro sostenibilità.
L'UE ha già fatto molto per sostenere la società civile e le iniziative ambientali nel paese e nell’intera regione interessata dal processo di Allargamento creando un piano concreto in termini di modifica della legislazione, rafforzamento delle capacità delle organizzazioni della società civile e promozione di meccanismi decisionali deliberativi tra i governi centrali e il settore non governativo. Tuttavia, il ruolo dell'UE è fondamentale per sostenere lo sviluppo del movimento ambientalista in Serbia e nella regione dei Balcani occidentali. Uno dei percorsi è quello di affidarsi all'attuale meccanismo di europeizzazione (transnazionalizzazione) per sviluppare e mettere in atto un efficace sistema decisionale dal basso sulle questioni ambientali. Il paper fornisce una serie di raccomandazioni politiche per il raggiungimento di questo obiettivo.
Il documento è stato discusso in occasione dell'evento politico Società civile, contesa politica e allargamento europeo, tenutosi il 2 marzo 2023 presso l'Università di Belgrado.
A cura di: Jelena Pešić e Jelisaveta Vukelić, Università di Belgrado
Lingua: inglese